OGLIANICO E LA SUA RIEVOCAZIONE STORICA

Tutto comincia nell’inverno del 1980 quando in periodo carnevalesco un gruppo di giovani esce dalla torre – porta in costume e sulla piazza mette al rogo un fantomatico usurpatore. E’ la scintilla che da il via, negli anni successivi, al carnevale storico “La Cià del Roset”. La traduzione degli Statuti della comunità del 1352 è il documento dal quale si attinge per la creazione dei personaggi e degli eventi. La presentazione in piazza, il teatro popolare che rievoca antiche battaglie e il Gran Galà nei quattro Rioni sono la struttura portante su cui si svolge la manifestazione. Ed anche la tipica cena a base di “ciaqueie”, un piatto unico di carne e cipolle, diventa un momento caratteristico per assaggiare l’ospitalità di Oglianico.

Con la sesta edizione si abbandona l’ambito carnevalesco, ormai inadatto al modo di esprimersi della rievocazione, e la ricerca dell’antico si fa più minuziosa. Vengono raccolti vecchi attrezzi e rivissuti antichi mestieri; molti lasciano i costumi signorili per interpretare la realtà contadina, sicuramente più consona al momento storico rivissuto intorno al Ricetto. E da questo momento sono di fondamentale importanza la collaborazione e le opere di Piero Venesia. La continua creazione di scenografie, come il ponte levatoio o il mulino ad acqua, l’esecuzione di balli e carole, l’interpretazione di suoni e canti, sono gli ingredienti che arricchiscono il piacevole racconto di una giornata del XIV secolo e danno vita alla festa delle ” Idi di Maggio”. In questi dieci anni di cammino, oltre alla indispensabile opera di molte persone, di associazioni e dei Rioni oglianicesi, è stata molto importante l’amicizia e la collaborazione con il prof. Gian Savino Pene Vidari. Parallelamente alla rievocazione si sono promosse attività storico – artistiche quali dibattiti, conferenze, estemporanee di pittura e concorsi fotografici inerenti a Oglianico, la sua storia e la sua rievocazione. E tutto questo per portare la manifestazione a dei tipici momenti medioevali in cui tutti gli abitanti in quei giorni sappiano comportarsi, negli usi e nei costumi, semplicemente e modestamente, come un Oglianicese del XIV – XV secolo.